‘NDRANGHETA: NAPOLI (FLI), BOSS DETTANO ORDINI ANCHE DAL CARCERE

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‘NDRANGHETA: NAPOLI (FLI), BOSS DETTANO ORDINI ANCHE DAL CARCERE

(ASCA) – Catanzaro, 29 ago – ”E’ ormai risaputo che i boss mafiosi anche dal penitenziario, dove sono detenuti, riescono a controllare e dettare ordini all’esterno.

Di cio’ ne e’ la nuova dimostrazione la missiva apocrifa inviata dal boss Rocco Pesce al Sindaco del Comune di Rosarno, Elisabetta Tripodi”. Lo afferma Angela Napoli, deputata Fli e componente della Commissione parlamentare antimafia.

 

 

”La protervia del boss Rocco Pesce – dice Napoli – si manifesta per intero nel contenuto della lettera laddove osa scrivere: ”…rammarico e disappunto in relazione al fatto che il Comune di Rosarno si e’ costituito parte civile nel procedimento a carico mio e della mia famiglia…”. La costituzione di parte civile degli Enti locali nei processi a carico dei boss mafiosi non e’ stata mai ”digerita” dagli stessi, ma non era mai successo che si riuscisse ad ostentare tanta spavalderia, persino con lettera contenuta in busta dello stesso Comune di Rosarno”.

”Il grave fatto non puo’ che continuare ad indurre gli Enti locali a procedere speditamente all’ approvazione della costituzione di parte civile nei processi contro i boss mafiosi. Rimane, tuttavia, la perplessita’ nell’evidenziare- secondo Napoli – che la protervia dei boss mafiosi e’ congiunta con la permanenza all’interno dei Comuni sciolti per infiltrazione mafiosa , quale appunto quello di Rosarno, di persone che osano fornire ai detenuti persino buste con l’intestazione dello stesso Ente”.

”Nei giorni scorsi il suicidio a Rosarno della testimone di giustizia Concetta Cacciola; oggi la missiva del boss Rocco Pesce: due fatti ben distinti conclude Napoli – ma che sicuramente evidenziano un clima preoccupante che dilaga sull’intero territorio della Piana di Gioia Tauro”.