‘Ndrangheta, processo cosca Lo Giudice: in 5 patteggiano e vengono scarcerati

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‘Ndrangheta, processo cosca Lo Giudice: in 5 patteggiano e vengono scarcerati

Reggio Calabria – (Adnkronos) – Altri sette imputati hanno scelto il rito abbreviato e 12 il rito ordinario

Reggio Calabria, 5 ago. – (Adnkronos) – Sono stati scarcerati dopo il patteggiamento a due anni di reclusione, con pena sospesa, cinque degli imputati del processo contro la cosca Lo Giudice. La loro posizione si e’ definita davanti al gup Daniela Oliva nel corso dell’udienza preliminare che e’ durata due giorni.

Riacquista la liberta’ Pasquale Cortese, accusato di detenzione di armi. E’ il fratello di Antonio Cortese che il boss pentito Nino Lo Giudice ha tirato in ballo come il presunto esperto di armi della cosca, personaggio che si sarebbe occupato di preparare e sistemare gli ordigni esplosi sotto gli uffici della procura generale a Reggio Calabria nel gennaio dell’anno scorso e sotto l’abitazione del procuratore generale Salvatore Di Landro alla fine di agosto; avrebbe pure procurato il lanciarazzi fatto trovare come messaggio intimidatorio al procuratore Giuseppe Pignatone. Liberi anche Florinda Giordano, moglie del fratello del boss collaboratore di giustizia, Luciano Lo Giudice, accusata di intestazione fittizia di beni. Scarcerazione inoltre per Paolo Gatto, cognato di Luciano Lo Giudice, il suocero di quest’ultimo Antonio Giordano, e Vincenza Mogavero. Nel corso dell’udienza preliminare Nino Lo Giudice e il presunto armiere Antonio Cortese hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato (il processo iniziera’ l’11 ottobre) mentre Luciano Lo Giudice e il capitano dei carabinieri Saverio Spadaro Tracuzzi (accusato di avere intessuto una forte amicizia con la cosca) proseguiranno l’udienza preliminare per il rito ordinario il 22 settembre. In tutto sette imputati hanno scelto il rito abbreviato, 12 il rito ordinario e 5 hanno patteggiato.