SIDERNO. La Polstato sequestra beni per 200 milioni di euro

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SIDERNO. La Polstato sequestra beni per 200 milioni di euro

Un seguito dell’operazione “Crimine”, centrata sugli interessi delle ‘ndrine in Lombardia. Appartamenti, terreni, esercizi commerciali e contante riconducibili alla cosca Commiso.

 

SIDERNO (Reggio Calabria) – La polizia ha sequestrato beni per un valore di oltre 200 milioni di euro alla cosca Commisso di Siderno, una delle più attive e note della Locride. Si tratta di appartamenti, terreni, un centro commerciale, negozi e denaro in contante, un “tesoro” accumulato dalla ‘ndrina in decenni di attività illecite. Il sequestro rappresenta un seguito dell’operazione “Crimine”, incentrata sulla penetrazione della ‘ndrangheta in Lombardia, che nel luglio scorso portò all’arresto di più di 300 persone.

 

Il sequestro di beni a Siderno. Disposto dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, che ha accolto la proposta del questore, Carmelo Casabona, il sequestro è frutto delle indagini condotte dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, dallo Sco e dal Commissariato di Siderno.

I beni sono riconducibili a Giuseppe Commiso, 63 anni, e ad altri elementi considerati organici alla potente consorteria che opera nella Locride. Gli incontri tra gli affiliati si svolgevano in una lavanderia situata nel centro commerciale sequestrato, già comparsa nell’inchiesta “Crimine”. Era lì, come testimoniano le intercettazioni ambientali, che venivano decise le strategie del gruppo criminale e venivano attribuite le cariche al suo interno.

Nei giorni scorsi, anche grazie a quelle intercettazioni, la polizia aveva arrestato tre persone legate alle cosche Cataldo e Cordì, tra cui il giovane rampollo dei Cordì, che avrebbero preso accordi per arrivare a una pax mafiosa dopo la sanguinosa faida durata 40 anni e spartirsi le estorsioni e i proventi illeciti sul territorio. Commisso avrebbe avuto un ruolo di primissimo piano anche in questa vicenda.

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