Incontro con l’autore di “Mafia Export” Francesco Forgione- Prossima presentazione a Siderno

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Prima un incontro con Mario Congiusta, poi un premio ad Ardore

“Responsabilizzare i Partiti”

Francesco Forgione e Mario Congiusta

“La politica non può aspettare sempre la magistratura”. Sono le parole di Francesco Forgione a conclusione del suo incontro-premiazione ad Ardore dove gli è stato consegnato il riconoscimento dell’Associazione Sant’Uberto.

Ma Forgione, quello che ha detto pubblicamente ad Ardore, lo aveva ripetuto anche sul divano di casa di Mario Congiusta, con cui ha parlato della presentazione del suo libro “Mafia Export” che promuoverà l’Associazione “Gianluca Congiusta onlus”. Anche lì, Francesco Forgione ha insistito sul fatto che oggi la politica, specie nella Locride, non sta operando scelte di chiara rottura rispetto alle linee di confine che portano alla criminalità organizzata. E proprio qui secondo Forgione anche la società può dare un segnale forte, di rinascita e di rivincita, eleggendo persone trasparenti, non dipendenti dal ricatto mafioso. Secondo l’ex presidente della Commissione parlamentare antimafia la politica può e deve agire in maniera indipendente dagli interventi della magistratura che indaga sugli esponenti di partito. Se si caricano le procure anche dell’onere di “responsabilizzare” i partiti sulle scelte dei candidati allora non si cambierà mai. Secondo Forgione c’è un sistema inquinato che va abbattuto. Ad Ardore lo scrittore di “Mafia Export” fa un esempio eloquente parlando di una parlamentare australiana che è stata espulsa da suo governo per il solo fatto di avere agevolato il permesso di soggiorno di un esponente della ‘ndrangheta. Bene quella parlamentare è diventata ambasciatrice australiana in Italia. Un teorema perfetto. E insiste Forgione sul ruolo delle ‘ndrine calabresi nel mondo: “da Platì si controlla l’Australia e mezzo Canada. Da piccoli centri della Locride si determina l’economia degli Stati più importanti del mondo, si decidono le sorti politiche e altro”. Nel suo libro, “Mafia Export” è riportata la mappa delle ‘ndrine in tutto il mondo: “per la Spagna – ha detto Forgione – non è bastata una sola mappa”. L’opera è un viaggio guidato per i cinque continenti, alla ricerca di tutte le ramificazioni delle organizzazioni criminali italiane. Si parte dall’America. Dal Sud dell’America. Dai cartelli colombiani, dai quali ogni partita di droga non può essere acquistata senza passare dalle mani calabresi. Ci sono le famiglie di Platì, di Locri, di Bovalino: emissari dei Sergi, Papalia, Nirta, Strangio. Si attraversa la Colombia e si sbarca in Venezuela. Qui la comunità è tra le più grandi e potenti del Sud America e “quasi in ogni famiglia venezuelana c’è un nome o un cognome di origine siciliana, calabrese, napoletana.