Ndrangheta: fermati i due killer di Petilia
Si tratta di Salvatore e Pietro Comberiati, fratello e figlio di Vincenzo Comberiati, considerato il capo dell’omonima cosca e ora in carcere. Sarebbe stati i due a cercare di uccidere ieri Giuseppe Liotti mentre a bordo della sua moto ape. Il movente è da ricercare nei contrasti interni alla criminalità organizzata A poche ore dal tentato omicidio di Giuseppe Liotti, i carabinieri di Crotone potrebbero aver già dato un nome ai responsabili del delitto, arrestando due persone.
Si tratta di Salvatore e Pietro Comberiati, rispettivamente di 42 e 28 anni, fratello e figlio di Vincenzo Comberiati, considerato il capo della omonima cosca di Petilia che ora di trova in carcere.
Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, ieri Giuseppe Liotti sarebbe stato raggiunto da numerosi colpi di pistola al torace mentre era alla guida della sua moto ape a Petilia Policastro, nel crotonese. A sparare sarebbero state due persone con il viso nascosto dai caschi da motociclista.
Un delitto che sarebbe maturato nell’ambito di contrasti interni alla criminalità organizzata calabrese. Un fratello di Giuseppe Liotti, Pasquale, era infatti scomparso nel 2002. L’uomo, considerato un elemento di spicco della criminalità locale, è formalmente latitate, condannato a 18 anni di carcere per reati vari, ma si pensa che sia stato ucciso: prima di comparire era considerato un alleato dei carabinieri.
Anche Giuseppe Liotti era già conosciuto agli inquirenti. Sorvegliato speciale, era stato arrestato nel 2006 perché trovato in possesso di una pistola calibro 9 con la matrice abrasa e due caricatori con cartucce dello stesso calibro.
Liotti, che comunque avrebbe una posizione defilata nella criminalità di Petilia, si trova ora nell’ospedale di Crotone con prognosi riservata.