Reggio Calabria.
L’ennesimo omicidio ha avuto luogo stasera, poco dopo le 21,30, nella parte alta della città.
A cadere sotto i colpi di un ignoto killer – almeno 4 rivoltellate, stando alle prime ricostruzioni della Squadra mobile della Polizia – il 61enne Giovanni Filianoti (alcune fonti asseriscono però che la vittima aveva 66 anni). Di professione assicuratore (era agente generale Ina-Assitalia e lavorava nella sede centrale di via Diana), lascia la moglie e tre figli.
Intorno alle 21,30 il sicario, approfittando del buio, ha atteso davanti al garage di casa Filianoti – nel curvone di via Melacrìno che conduce agli Ospedali Riuniti – che la vittima tornasse da Siderno, dove s’era recato quest’oggi per motivi di lavoro. All’uomo non sarebbe stato lasciato neppure il tempo di posteggiare: mentre l’auto stava per terminare il suo percorso, la raffica di pistolettate fatale per Giovanni Filianoti. L’uomo è morto sul colpo: la sua “Smart”, ormai senza controllo, è finita in fondo a una traversa laterale della strada maestra.
L’assassino si sarebbe immediatamente allontanato a bordo di un’auto guidata da un complice.
La Polizia – coordinata dal pm Federico Perrone Capano – ha sùbito proceduto a interrogare la moglie e i residenti negli appartamenti e negli stabili limitrofi, intanto per riscontrare eventuali elementi sulla dinamica del fatto di sangue e poi per capire se esistessero, negli ultimi tempi, motivi che facessero ritenere a Filianoti di essere in pericolo.
Ma le persone che lo conoscevano lo descrivono come una persona stimabilissima, certamente agiata, priva di frequentazioni discutibili e dedita all’amore per la famiglia, con la passione per il basket e per la Viola (di cui fu anche tra i soci, stringendo un forte legame con lo storico capitano neroarancio Sandro Santoro).
Un uomo “tutto casa e lavoro”. Si indaga quindi a 360 gradi; e proprio per questo, non si esclude una possibile ritorsione legata a un indebito favore richiesto e negato.