Mario Congiusta chiede ancora giustizia

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Il papà dell’imprenditore assassinato si rivolge ai parlamentari calabresi

RITORNA a chiedere giustizia per il figlio e per tutte le vittime della mafia Mario Congiusta, il padre del giovane imprenditore Sidernese, Gianluca, assassinato a Siderno la sera del 24 Maggio 2005.
E lo fa alla sua maniera, con una lettera graffiante indirizzata a tutti i parlamentari calabresi contenente un’appello affinché presentino al ministro dell’interno ed a quello della giustizia un’interrogazione parlamentare per sapere quali misure intendono adottare “ affinché i calabresi, in materia di sicurezza e di giustizia, abbiano gli stessi diritti, garantiti dalla carta costituzionale, di cui godono tutti i Cittadini Italiani”.
Mario Congiusta, non nuovo ad iniziative del genere, invita i parlamentari calabresi a farsi carico di un problema enorme come quello della sicurezza nel territorio calabrese.

<I nostri parlamentari-srive Mario Congiusta-si dovrebbero impegnare a chiedere ai due ministri non solo “quali e quante attività investigative sono rimaste oggi in essere”, ma anche “ se e quando verrà inviato un sostituto procuratore aggiunto presso il tribunale di Locri”.
Soprattutto dopo l’abbandono “l’abbandono“ da parte del sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria Giuseppe Creazzo dell’indagine sull’efferato delitto del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, Franco Fortugno ,sembra che sia stata abbassata la guardia nei confronti della ‘ndrangheta e delle lobby politico-mafiose che continuano ad avvelenare ed a limitare il vivere civile nella Locride e nella Calabria.
Il padre di Gianluca Congiusta; il giovane imprenditore sidernese assassinato a Siderno nel Maggio del 2005, vuole riaccendere i riflettori sulla questione inerente la sicurezza e la giustizia nella Locride ed in calabria e sulla necessità di adeguare, potenziandole, le risorse “ umane, tecnologiche ed economiche”.
Per evidenziare l’impellente necessità, papà Mario ricorda a tutti i parlamentari calabresi che sono trascorsi ben 14 mesi da quando “ una mano assassina tolse la vita a mio figlio Gianluca, un ragazzo di soli 32 anni, amato, stimato e benvoluto da tutti”.
Inoltre evidenzia che dopo tanti mesi d’angoscia durante i quali “ io e la mia famiglia abbiamo dato la totale collaborazione alle forze dell’ordine,non vi è ad oggi alcun risultato sul fronte delle indagini”.
Non può sopportare papà Mario che l’unica cosa che gli viene detta ogni qualvolta chiede se vi siano delle novità si risolva con un “ si tratta di un caso difficile”.
Nella missiva Mario Congiusta sottolinea che non è solo il caso di suo figlio a continuare a restare irrisolto. Pone, infatti,all’attenzione dei parlamentari calabresi che continuano a rimanere irrisolti tutti i 28 omicidi commessi dal 17 novembre 2004 al 26 aprile 2005,ai quali occorre aggiungere anche il caso della scomparsa dell’operaio 41enne di Sant’Ilario Ionio di cui non si hanno più notizie da 13 agosto 2005.
Congiusta evidenzia che i presunti assassini sono stati arrestati soltanto in 5 casi. Solo nel 18% dei casi – si legge nella lettera-appello – ci sarebbe stato qualche spiraglio, mentre sul restante 82% dei casi è ancora buio pesto.
E anche per questo il papà di Gianluca Congiusta si domanda ironicamente se siano “tutti casi difficili”.
Ironica la risposta che si dà. ”La cosa più facile-può diventare difficile, per chi quella cosa non la sa fare o non la può fare per mancanza di mezzi e di personale”.poi, quasi a voler tirare le orecchie alla politica calabrese afferma che” non è accettabile che solo nella locride vi sia questa percentuale d’insuccessi quando nel resto d’Italia vi è un’inversione di dati con una percentuale di assassini assicurati alla giustizia che supera il 90%”.
Col superprefetto Luigi De Sena che nei giorni scorsi ha dichiarato che “ sul fronte della repressione le forze della polizia non temono confronti su tutto il territorio nazionale “, Mario Congiusta dichiara di trovarsi in “ perfetta sintonia” a condizione che “ visti i risultati”, dal territorio nazionale togliamo la Calabria dove le Forze di Polizia sono semplicemente inadeguate per contrastare la mafia che è riuscita a creare “un governo” dentro al governo della Regione.
Pesante il giudizio rafforzato dalla sottolineatura che “il trasferimento de giudice Creazzo,ad altro incarico,non farà altro che creare ulteriori rallentamenti nelle già scarse attività investigative oggi in atto”.
Mario Congiusta dopo aver evidenziato con amarezza che” le famiglie in attesa di veder assicurati alla giustizia gli assassini dei loro familiari non devono più aspettare e forse passeranno a forme esasperate di richiesta di giustizia”, afferma che lui “sicuramente lo farà”.
Quindi la stoccata finale con la domanda rivolta ironicamente a tutte le istituzioni.
“Si sta aspettando per caso che gli assassini si costituiscano?”.
Non si da pace questo padre che si è visto sottrarre un figlio all’improvviso e senza motivo. Chiede solo di sapere la verità e lo chiede ad un governo che avrebbe il dovere di rispondergli. Mario Congiusta non intende assolutamente rassegnarsi, sarebbe troppo: non può accettare ma morte del figlio Gianluca così,senza una spiegazione,senza un motivo giusto o sbagliato che sia,che possa spiegargli il perché di un’assenza,di una scomparsa che gli ha distrutto la vita, la sua e quella di un’intera famiglia travolta da eventi più grandi di lei.
p. l.

Articolo tratto da Il Quotidiano del 17 luglio 2006