‘Ndrangheta, arrestato il latitante Antonio Strangio: era in Germania, deve scontare una condanna di 19 mesi

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L’uomo, ritenuto contiguo alla cosca Pelle-Vanchielli, è stato catturato a Moers, vicino a Duisburg. Deve scontare 19 mesi di carcere per intestazione fittizia di beni. Nel 2009, i carabinieri hanno accertato la sua presenza a Polsi durante il summit di ‘ndrangheta nel giorno della festa della Madonna. Verrà estradato a breve

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di Lucio Musolino | 27 dicembre 2017
Nonostante dovesse scontare “solo” 19 mesi di carcere e fosse sottoposto “solo” all’obbligo di dimora, dal 2012 si trovava in Germania per sfuggire alla condanna per intestazione fittizia di beni. Il latitante Antonio Strangio di San Luca, conosciuto con i soprannomi “TT” e “u Meccanicu”, è stato arrestato a Moers.

La cattura è avvenuta nei giorni scorsi da parte della polizia tedesca che, su indicazione dei carabinieri, ha scovato il ricercato sul quale da settembre pendeva una richiesta di mandato d’arresto europeo emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Ritenuto contiguo alla cosca “Pelle-Vanchelli”, Antonio Strangio è stato scovato vicino a Duisburg, teatro della strage di Ferragosto, consumata nel 2007, da cui è scaturita l’indagine nella quale è stato coinvolto per intestazione fittizia.
I carabinieri sono risaliti a “TT” analizzando i contatti che lui ha avuto prima di darsi alla macchia. Gli investigatori, infatti, hanno verificato ogni utenza da lui contattata in passato e ogni domicilio o dimora in cui avesse trovato ospitalità in Italia e all’estero. Tutti gli elementi portavano alla cittadina tedesca di Moers dove, in passato, era stata riscontrata la presenza di numerosi affiliati alla stessa cosca.
Lo stesso Antonio Strangio, cugino di Ciccio Pelle detto “Pakistan” e di Antonio Pelle detto “Vanchelli”, dal 2003 risultava residente nel comune Neukirchen-Vluyn dove lavorava come pizzaiolo. In realtà, stando alla sentenza di condanna, Antonio Strangio era un prestanome della cosca di San Luca. Non è escluso, secondo gli inquirenti, che il latitante si trovasse in Germania già dal 28 dicembre 2012 quando si è sottratto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora.
Prima della strage di Duisburg e nonostante fosse residente in Germania, “u Meccanicu” spesso faceva rientro a San Luca. A riprova della sua vicinanza con gli ambienti ‘ndranghetistici, infatti, nel 2005 è stato controllato in contrada Bosco di Bovalino con Sebastiano Vottari, Francesco Vottari e Francesco Nirta.

Nel settembre del 2009, infine, i carabinieri hanno accertato la presenza di Antonio Strangio anche a Polsi dove, in presenza del capo crimine Domenico Oppedisano, si è tenuto il summit di ‘ndrangheta il giorno della festa della Madonna. Tra qualche settimana, il latitante sarà estradato in Italia dove inizierà a scontare i 19 mesi di carcere.
Fonte: Il Fatto Quotidiano