Undici tonnellate di coca sequestrate fra la Colombia e la Locride ( con video degli arresti)

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DROGA_835_APERTURA

di Roberto Galullo

Tre miliardi in fumo per il narcotraffico internazionale sull’asse Colombia-Locride. Una maxi operazione antidroga condotta in sinergia tra la Guardia di finanza, la polizia nazionale colombiana e la Dea (l’Agenzia antidroga statunitense) ha permesso in queste ore di sgominare un’organizzazione internazionale di narcotrafficanti, arrestare 33 soggetti e sequestrare oltre 11 tonnellate di cocaina, con un valore al dettaglio di oltre tre miliardi.

L’organizzazione aveva come principali promotori i fratelli Franco e Giuseppe Cosimo Monteleone, ritenuti dalla Procura di Reggio Calabria punti di riferimento e capisaldi storici del narcotraffico internazionale nella locride.
Il filone italiano dell’inchiesta, diretta dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria guidata da Federico Cafiero De Raho, ha permesso di identificare 15 narcotrafficanti responsabili di aver importato in Italia oltre 240 kg di cocaina purissima.

Le Fiamme gialle sono riuscite a monitorare le transazioni monetarie finalizzate alla consegna del denaro necessario per finanziare l’acquisto dello stupefacente. In alcune occasioni, in particolare, l’organizzazione indagata si è avvalsa di una struttura parallela dotata di un’apposita batteria di corrieri che prelevavano il danaro dagli acquirenti calabresi per poi farlo giungere ai fornitori d’oltreoceano.

La sinergia tra i finanzieri di Catanzaro e la Dea americana, supportata dalla collaborazione della polizia colombiana e della Panama express strike force north (Panex-N) statunitense, ha consentito di entrare contemporaneamente in azione in varie parti del mondo: Colombia, Costa Rica, Panama, Messico, Brasile, Perù (Lima), Cile, Venezuela, Repubblica Dominicana ed Ecuador.

Le indagini condotte dalla Dea statunitense in Sudamerica hanno portato all’individuazione di sette laboratori clandestini, al sequestro di 11 tonnellate di cocaina e all’arresto in flagranza di reato di 111 soggetti.
Le investigazioni in Colombia hanno permesso di eseguire 22 provvedimenti custodiali e hanno consentito l’identificazione dei membri chiave dell’esercito di liberazione nazionale (Eln), organizzazione terroristica responsabile di reati di estorsione, sequestro di persona e omicidio, oltre al traffico di stupefacenti. Eln, unitamente alle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia), garantiva la sicurezza del trasporto dello stupefacente dai laboratori ai punti di deposito costieri, laddove passava sotto il controllo dei Los Urabenos bandas criminales (Bacrim) che ne garantivano la fuoruscita in sicurezza dal territorio colombiano.

La cocaina veniva caricata su grandi navi mercantili, su imbarcazioni da pesca, ovvero su barche “go-fast”, per essere trasportata verso i Paesi di transito, quali il Costa Rica, la Repubblica Dominicana e Panama, per essere successivamente inviata in Europa e negli Stati Uniti.

r.galullo@ilsole24ore.com