ZAMBETTI ARRESTATO, 3 CONSIGLIERI INDAGATI. BUFERA SU FORMIGONI, IL PD: “DIMETTITI”
MILANO – L’arresto dell’assessore Domenico Zambetti ha tenuto banco alla riunione della Giunta lombarda, al termine della quale il presidente Roberto Formigoni si sarebbe sfogato. Secondo alcuni dei partecipanti, avrebbe detto «o siamo di fronte a un clamoroso abbaglio della magistratura oppure Zambetti ha tradito me e tradito tutti voi».
INDAGATI TRE CONSIGLIERI L’ex presidente del Consiglio regionale lombardo, Davide Boni (Lega), l’ex assessore Franco Nicoli Cristiani (Pdl) e il consigliere Massimo Buscemi (Pdl) sono indagati dalla Procura di Milano per peculato e truffa aggravata nell’ambito dell’indagine che ha portato oggi la Guardia di Finanza nella sede della Regione Lombardia.
Nel corso delle perquisizioni effettuate questa mattina, secondo quanto si apprende, gli uomini della Guardia di Finanza hanno acquisito documentazione presso l’assessorato al Territorio e Urbanistica, l’assessorato alla Cultura e Giovani, la Presidenza e l’ufficio di Presidenza.
ZAMBETTI ARRESTATO L’ex assessore alla Casa della Regione Lombardia, Domenico Zambetti, è stato arrestato dai Carabinieri con l’accusa di aver comprato un pacchetto di preferenze per la sua elezione nelle Regionali 2010 da due esponenti della ‘ndrangheta.
L’uomo politico è accusato di voto di scambio per aver comperato 4.000 preferenze, in vista delle elezioni del 2010, pagando 200.000 euro a due esponenti della ‘ndrangheta. A suo carico vi sarebbero intercettazioni telefoniche che documentano le fasi del pagamento. L’arresto è stato chiesto dal pm della Dda Giuseppe D’Amico ed è stato disposto dal gip Alessandro Santangelo.
Nei confronti di Zambetti è stato ipotizzato anche il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Dalle indagini è emerso che l’assessore avrebbe pagato 50 euro per ogni voto garantitogli dai due esponenti della ‘ndrangheta.
L’OPPOSIZIONE PRONTA A DIMETTERSI IN BLOCCO I consiglieri regionali di Pd, Idv e Sel sono «pronti a rassegnare le dimissioni», e invitano i consiglieri regionali della Lega Nord a fare un passo indietro per far cadere il Consiglio regionale e tornare al voto. Lo hanno affermato i capigruppo di Pd, Idv e Sel, che hanno convocato una conferenza stampa congiunta dopo l’arresto del’assessore alla Casa Domenico Zambetti.
«Oggi siamo arrivati all’apice – ha spiegato Luca Gaffuri (Pd) – la Lega Nord ora deve battere un colpo, perchè è una forza politica che ha sempre combattuto la malavita organizzata e non può sottrarsi a questo per fini elettorali». Per far cadere il Consiglio regionale sarebbero necessarie le dimissioni di 41 consiglieri. L’opposizione da sola arriverebbe a 31 consiglieri, nel caso in cui decidessero di dimettersi insieme a Pd, Idv e Sel anche gli esponenti dell’Udc, dei Pensionati e Filippo Penati (gruppo misto).
Anche il segretario regionale Maurizio Martina auspica che «possa maturare un ragionamento tra i consiglieri regionali di maggioranza, perchè non ci aspettiamo un cambiamento di atteggiamento da parte di Formigoni». Mentre per il capogruppo dell’Idv Stefano Zamponi «non è più il momento di fare gli equilibristi, bisogna scegliere se stare con la mafia o con i cittadini lombardi».
«Sono episodi che superano anche la peggiore tangentopoli – ha sottolineato – ora ci auguriamo che i consiglieri regionali di maggioranza facciano un gesto coraggioso e rassegnino le dimissioni». È duro il commento del capogruppo di Sel Chiara Cremonesi: «Il tempo giusto per le elezioni potrebbe essere dicembre, come nel Lazio, perchè quello che sta succedendo in Lombardia non è meno grave».
FORMIGONI REVOCA LE DELEGHE, MA NON SI DIMETTE «Ho revocato le deleghe all’assessore Zambetti. Ciò di cui si parla è estremamente grave»: lo riferisce, via Twitter il presidente della Lombardia Roberto Formigoni, dopo l’arresto dell’assessore regionale alla Casa.
«Ho le notizie che avete voi – ha commentato poi Formigoni, a margine di un evento a Milano, la notizia dell’arresto di Zambetti -. È chiaro che ciò di cui si sta parlando è qualcosa di estremamente grave. Non ho notizie oltre a quelle che hanno battuto le agenzie questa mattina. Quindi intendo approfondirle e vedere di cosa si tratta».
Il governatore ha poi spiegato che la delega di Zambetti «sarà gestita senza rottura di continuità e già negli incontri di stamattina sarà sostituito dal direttore generale Nova e, per la firma di un importante accordo, dall’assessore Luciana Ruffinelli», assessore allo Sport.
Dopo l’arresto di Zambetti, Formigoni non ha comunque preso in considerazione l’ipotesi di lasciare la presidenza della Lombardia. Alle domande dei cronisti, a margine di un evento a Milano, su sue possibili dimissioni, il governatore ha risposto: «L’accusa è estremamente grave, riguarda l’assessore Zambetti che è già stato sollevato dal suo incarico».