Il sindaco Lanzetta conferma le dimissioni «Non ho mezzi, torno a fare la farmacista»

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monasterace (REGGIO CALABRIA)

Il sindaco Lanzetta conferma le dimissioni
«Non ho mezzi, torno a fare la farmacista»

Sono caduti nel vuoto tutti gli appelli che la invitavano a non mollare

Matria Carmela Lanzetta













Matria Carmela Lanzetta

MONASTERACE (RC) – Indietro non torna, Maria Carmela Lanzetta. Il sindaco di Monasterace (comune della Locride con poco più di tremila anime) conferma la decisione di gettare la spugna anche dopo la riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di Reggio Calabria che le ha affidato una scorta a seguito delle numerose intimidazioni subite. L’ultima, in ordine di tempo, è arrivata la scorsa settimana. I picciotti del disonore si sono fatti vivi a colpi di pistola: hanno sparato contro la sua auto. Prima ancora, tra il 25 e il 26 giugno dello scorso anno, qualcuno diede fuoco alla farmacia della Lanzetta: in quell’occasione i danni furono ingenti, la sua famiglia si salvò solo per miracolo. E così la donna, iscritta al Partito democratico, ha detto basta: si è dimessa dalla carica di primo cittadino.

CONFERMO DIMISSIONI – «Lo Stato – spiega con un tono di voce che tradisce una certa stanchezza – mi è stato vicino ma io confermo le mie dimissioni. Torno a fare la farmacista. Così una volta per tutte mi lasceranno in pace». A nulla sono valse le manifestazioni di solidarietà che le sono giunte in questi ultimi giorni. Non le ha fatto cambiare idea nemmeno la fiaccolata promossa dai cittadini di Monasterace. In centinaia sono scesi in piazza per ribadire con forza la voglia di legalità e sicurezza. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha annunciato «un’iniziativa per sollecitare l’intervento del governo, delle forze dell’ordine e della magistratura».

NON HO STRUMENTI – Tentativi inutili, in ogni caso. La Lanzetta ormai ha deciso che è meglio farsi da parte. E d’altronde non deve essere stato facile amministrare (il sindaco, alla guida di una maggioranza di centrosinistra, era al secondo mandato) un Comune, già sciolto negli scorsi anni per infiltrazioni mafiose, dove pure la richiesta di pagare la bolletta dell’acqua viene percepita come un sopruso. «Mollo tutto – prosegue la Lanzetta – perché non sono nelle condizioni di svolgere la mia funzione di primo cittadino. Non solo e non tanto per le minacce e le intimidazioni, ma perché non ho gli strumenti per realizzare ciò che avevo in mente». Nelle prossime ore il presidente della commissione parlamentare Antimafia Beppe Pisanu sarà chiamato a rispondere alla richiesta del deputato Pd Laura Garavini di celebrare proprio a Monasterace una seduta dell’organismo. Nel frattempo, però, sono le parole di Angela Napoli, componente dell’Antimafia, a far riflettere un po’ tutti: «Siamo certi che le responsabilità di quanto accaduto al sindaco Maria Carmela Lanzetta siano solo da individuare nell’area prettamente criminale e non anche forse in quell’area che gestisce, in modo non omogeneo e con scarsa trasparenza, lo sviluppo del territorio calabrese?».

Antonio Ricchio