SINDACO CAULONIA RONDE DI IMMIGRATI CONTRO LA NDRANGHETA

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16-05-2009 – Il sindaco di Caulonia: "Ronde di immigrati per la sicurezza"

 

 

"Se ronde devono essere ronde siano ma contro la 'ndrangheta e i delinquenti di varia natura non certo contro i migranti che chiedono solo di potersi integrare'' 

Non è una provocazione l'idea di Ilario Ammendolia, sindaco di Caulonia, in Calabria, comune che assieme a Riace e Stignano sta dando vita ad un modello di accoglienza attuato con il sostegno della Regione. Utilizzare come 'volontari della sicurezza', secondo la dizione data dal disegno di legge approvato ieri alla Camera, anche i nuovi cittadini di questo angolo di Locride spopolato dall'emigrazione ("anche mio nonno – confida il sindaco – si è costruito un domani per sé e per la sua famiglia partendo da un 'basso' di New York"). "Caulonia – sostiene Ammendolia, del Pd, a capo di un'amministrazione comunale di centrosinistra con dentro Rifondazione comunista – non è la Brianza ma un paese della Locride con tanti problemi dalla mancanza di lavoro all'ordine pubblico. Qui, però, hanno trovato un'occasione sessanta persone richiedenti asilo che, grazie al progetto per l'assegnazione di borse lavoro della Regione, stanno cercando la loro strada verso l'integrazione lontano dai teatri di guerra, dalla povertà e dagli stenti. Il ragionamento è semplice: perché non offrire l'opportunità anche alle tante ragazze nigeriane e eritree, richiedenti asilo, che da quasi un anno vivono nella nostra cittadina e che parlano correntemente due lingue il francese e l'inglese, di dare un contributo agendo come forza dissuasiva? Tra l'altro molte di queste giovani donne già in passato si sono distinte operando all'interno di associazioni come quella degli ex carabinieri o della Protezione civile collaborando con le forze di polizia davanti alle discoteche e nel controllo del traffico veicolare". Immigrati in divisa, dunque? "Non pensiamo ad una uniforme in quanto tale – sottolinea Ammendolia – ma almeno qualcosa che li contraddistingua per fare in modo che la gente sappia che si tratta di persone che sono in quel determinato luogo per svolgere un servizio". Certo i problemi e le incomprensioni sono sempre in agguato anche in una realtà dove gli immigrati, sin dai primi sbarchi che, ormai, risalgono a diversi anni addietro, sono stati accolti bene dalla comunità che non ha mai fatto registrare episodi di razzismo e di xenofobia. "Paure e insicurezze, anche qui, purtroppo – ammette Ammendolia – alimentano la diffidenza soprattutto da parte di chi è senza lavoro e ritiene di essere penalizzato. Fortunatamente, i più comprendono".