PROCESSO CONGIUSTA IL MISTERO DELLA DENUNCIA MANCANTE

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Processo Congiusta: il "mistero" della denuncia mancante

 

LOCRI – Prima il controesame delle parti civili poi l’esame della difesa di Tommaso Costa. Il processo per l’omicidio di Gianluca Congiusta è proseguito davanti alla Corte d’assise del tribunale di Locri, presidente Bruno Muscolo a latere Frabotta, con l’escussione di Girolama Raso, la futura suocera del giovane commerciante sidernese ucciso nel maggio 2005.

La teste ha ripetuto di aver denunciato tutti gli attentati ricevuti dal 2001 al 2004 alle forze dell’ordine, tranne la lettera giunta nel periodo di natale 2003, pare inviata dal carcere di Palmi, da Costa.

Il motivo, secondo la teste, aver dato seguito alle parole di Congiusta che, dopo averla fotocopiata, le disse di non parlare con alcuno. Pare fosse comunque il segreto di pulcinella. Il perché è presto detto, della richiesta estorsiva la Raso ne parlò con i propri figli, non con il marito dice lei “se non dopo due mesi dall’omicidio” e comunque non credeva fosse quella la causa che ha fatto scattare la mano del killer.

Sempre di quella missiva pare che all’epoca molti erano a conoscenza, tanto che i familiari di Costa ne parlavano nel corso dei colloqui in carcere. Nessuna denuncia in merito alla stessa lettera neanche dopo l’assassinio. Perché la teste attendeva di essere convocata in commissariato. Convocazione che arriverà in un secondo tempo, quando le indagini avranno preso una direzione precisa. Ed anche allora, luglio 2006, rimane da chiarire il contenuto di un sms al marito, Antonio Scarfò, che nulla sapeva fin dopo circa due mesi dopo l’omicidio del futuro genero.

Mai seppe del contenuto, pare, perché la missiva la Raso la strappò. In corsi e ricorsi l’udienza finisce con la Corte che perde la pazienza. Mancano i difensori dell’imputato Curciarello. Alla fine il Presidente rimanda a casa la teste, parte offesa ma giunta in piazza Francesco Fortugno dopo la chiamata dell’ufficiale giudiziario, riservandosi di utilizzare il 507, qualora si ravvisasse la necessità.

da ilfattoonline.com