Uno nessuno o centomila Mario Congiusta?

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Uno nessuno o centomila Mario Congiusta? 

Le luci della ribalta sono state spente da circa un mese,anzi,per la verità il sipario è italianamente calato sin da subito su quanto è successo a Locri e, probabilmente, quasi più alcuno ricorda le gesta di Mario Congiusta da Siderno o se preferite Zio Mariocome è stato affettuosamente ribattezzato nei giorni storici del camper e del Maggiolino.

Egli aveva disinvoltamente intrapreso lo sciopero della fame che, con ogni probabilità, era quella più irta di ostacoli e che maggiori problemi avrebbe conseguentemente creato alle sue già imperfette condizioni di salute: così: è stato ma la pertinacia con cui Mario ha voluto portare avanti questa battaglia è stata davvero encomiabile.Ed ha avuto ragione: a cinquecento giorni ed oltre dall’efferato atto omicida per il quale Gianluca il figlio, è stato ingiustamente sottratto ai suoi ed ai nostri occhi,Mario non si è arreso e quotidianamente non s’ arrende.E leva più alto che può il suo urlo,insieme a quello dei familiari delle altre,tante,vittime,ancora pazientemente “ in sala d’aspetto” perché sia fatta giustizia piena quantomeno ad onore imperituro ,della memoria de propri congiunti brutalmente ammazzati.Perché sia ripristinato al più presto il senso della giustizia come in ogni angolo ,civile,del globo.

Tutto ciò,si è verificato in straordinaria coincidenza con il primo Anniversario del barbaro assassinio del Vicepresidente del nostro consiglio regionale,Francesco Fortugno,spartiacque involontario tra la Calabria che quasi tutti non volevamo ma che l’arcinota Regia Occulta ha spietatamente imposto che fosse e quella che oggi noi  non vogliamo che sia mai più e che un’altrettanto Regia Chiara si offre volentieri di sostenere.La vuole,la pretende,già la difende la Calabria che dovrebbe venire.

In quesst’ultimo soggetto ,che poi altro non sono che “ i ragazzi di Locri”,i quali sono prepotentemente divenuti ”i ragazzi d’Italia” il 16 ottobre scorso,Mario si è riconosciuto ed ha trovato quell’insperata linfa vitale e, diciamolo pure, anche quegli attributi che forse ( e anche senza forse ) parecchi nostri rappresentanti parlamentari non hanno. O non hanno voluto dimostrare poiché in altre faccende affaccendati  e poco vogliono avere a che fare con chi rimane freddo un metro e mezzo sottoterra. O con chi si diverte a giocare “ai quattro cantoni variando di posizione i giudici ed i magistrati lodevolmente impegnati nell’esercizio del dovere ( leggasi Creazzo).

Mario ha chiesto che ci sia una maggiore,qualificata,presenza sul territorio ,ad ogni livello istituzionale possibile,dichiarando anche la propria volontà di arrivare a Roma a gridarlo.

Dove frattanto,c’è salita Maria Grazia Laganà ,l’inconsolabile vedova Fortugno,deputato in carica,che ha incontrato la massima carica dello Stato,il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano per dimostrargli oltrechè il proprio dolore anche tutta la propria impotenza rispetto alla “felice”,si fa per dire,conclusione del caso relativo al marito ucciso,considerando acclarato il raggiungimento del cosiddetto “terzo livello”,tanto caro al giammai tanto compianto Giovanni Falcone:quello politico-mafioso,secondo il quale la criminalità organizzata si serve del potere politico per realizzare i propri fini,senza machiavellicamente giustificarne i mezzi,e di converso,secondo la logica più cinica del “do ut des” lascia gestire in santa pace il potere stesso dal “compare” di turno. Ed il più a lungo possibile…..

Pertanto,in siffatta situazione,non rimane altro che auspicare e lavorare nel solco tracciato da Mario Congiusta,e cioè che la propria unicità possa generare altri,centomila,inarrendevoli,Mario Congiusta: dicevamo dei “Ragazzi d’Italia” ma non basta,serve di più,molto di più per respirare la “Primavera della Locride”,così tanto agognata e smodatamente catodicizzata,e cominciare finalmente ad essere Qualcuno anziché nessuno.Sempre e soltanto nessuno,come ora,nonostante l’innocente sangue versato e nonostante la voglia antica e sempre uguale,perché sempre e soltanto teorica,di cambiare tutto e tutti.Che poi ,purtroppo,nulla cambia.

 

Antonio Baldari

Da Punto@Capo del 12 Dicembre 2006