Riina Jr. promuove suo libro da Bruno Vespa, libreria di Catania si schiera contro: “Non vendiamo quel libro”

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La presenza del figlio di Totò Riina a Porta a Porta da Bruno Vespa è diventata un ‘caso politico’, intanto c’è chi si indigna e si schiera contro.

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La discussa presenza di Riina Jr ieri sera da Bruno Vespa, in concomitanza dell’uscita del libro del figlio del boss mafioso, ha scatenato una polemica facendo diventare l’intervista tv un vero e proprio ‘caso politico’, che ha scomodato vertici Rai e commissione Antimafia.

L’opinione pubblica è insorta, ritenendo la presenza di Salvatore Riina – figlio 38enne del ‘Capo dei capi’ di Cosa Nostra con alle spalle una condanna per mafia già scontata – nella tv pubblica un affronto a tutte le vittime della mafia e ai loro familiari. C’è chi ha condannato da subito la scelta di Bruno Vespa e dei vertici Rai di dare spazio e voce a Riina Jr, prendendo una chiara ed evidente pozione ‘contro’. “In questa libreria non si vende il libro di Riina Junior”, con questo slogan affisso in vetrina la titolare della libreria ‘Vicolo Stretto’ di Catania ha voluto prendere le distanze dalla scelta “inopportuna” di intervistare il figlio del Capo di Cosa Nostra.

Lei è Agelica Sciacca, oggi intervistata a Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Ho pianto dopo aver letto il post pubblicato da Salvatore Borsellino. Vendere questo libro non mi sembra corretto nei confronti delle vittime di mafia e dei loro parenti. Pubblicare un libro del genere e leggere un libro del genere non suscita nessun interesse. Ho preso questa decisione perché da siciliana sento che questa è la scelta giusta. Spero che la mia idea possa essere ripresa e allargarsi a macchia d’olio per espandersi ad altre librerie. E in effetti sta accadendo. Mi hanno chiamato molti da Palermo e anche loro stanno attaccando all’ingresso della libreria questo cartello. A tutti quelli che vogliono comprare il libro del figlio di Riina, chiedo di mettersi una mano sulla coscienza prima dell’acquisto e di pensarci bene. Sono davvero convinti di voler contribuire con il proprio denaro a una cosa del genere? Si devono chiedere se davvero vogliono leggere quel libro. La legalità e il rispetto sono le nostre linee guida”.

L’indignazione di Angelica Sciacca non è rimasta un caso isolato, anzi, molti suoi colleghi starebbero aderendo alla sua iniziativa, a suo dire: “La mia idea si sta allargando a macchia d’olio, alcuni stanno attaccando il cartello anche in librerie di Palermo. Spero che tutti prima di comprare questo libro ci pensino bene” – ha dichiarato ai microfoni di Radio Cusano Campus – “Io non ho bisogno di sapere dal figlio di Riina chi era Riina. Lo sappiamo tutti cosa faceva, sicuramente non mi servirà leggere questo libro per conoscere la mafia e per capire come va combattuta. Qualcuno mi ha anche attaccato per questa mia presa di posizione. Alcuni sono entrati in negozio chiedendo il perché di quel cartello, e io gli ho spiegato che la mia era una scelta etica. Altri mi accusano di volermi fare pubblicità. Francamente non mi interessa. Invitare su una rete pubblica il figlio di un mafioso non mi è sembrato affatto giusto”.
fonte: urban news