‘Ndrangheta, locride: arrestati i presunti mandanti omicidio di Fortunato La Rosa (I NOMI)

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Fortunato La Rosa

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Locri hanno arrestato ad Antonimina (Rc), su richiesta dellla Dda di Reggio Calabria i presunti mandanti del dell’oculista Fortunato La Rosa, ucciso a Gerace l’8 settembre 2005.

I militari hanno tratto in arresto due soggetti, ritenuti appartenenti e contigui alla ‘ndrangheta della “locale di Canolo”, individuati quali mandanti dell’omicidio. Gli arresti sono stati eseguiti nei confronti di Giuseppe Raso (già detenuto in regime di arresti domiciliari per altra causa) e del cognato  Domenico Filippone, entrambi residenti in c.da S. Nicola.
In particolare, i due sono ritenuti responsabili di avere, in concorso fra loro con altri soggetti non identificati, deciso, organizzato ed eseguito l’omicidio del dottor La Rosa, con l’aggravante di cui all’art. 7 l. n. 203/91 per aver commesso il fatto con modalità intimidatorie di tipo mafioso ed allo scopo di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa denominata ‘ndrangheta, nella propria articolazione territoriale denominata “Locale di Canolo”, e precisamente al fine di punire il La Rosa per non aver tollerato la sistematica invasione dei propri terreni da parte di bestiame di proprietà del nucleo familiare Filippone/Raso, e così ribadire la propria egemonia mafiosa sul territorio, nonché  al fine di favorire l’attività di allevamento e commercializzazione di bovini, di interesse per i vertici del sodalizio e condotta anche attraverso atti di violenza o minaccia e con la pretesa del pascolo abusivo su terreni altrui, da tollerarsi in virtù del potere di intimidazione derivante dall’appartenenza del Raso alla ‘ndrangheta.
Contestati, inoltre, anche l’aggravante di aver commesso il delitto con premeditazione e l’illecita detenzione ed il porto abusivo di armi da fuoco.
Le attività d’indagine, condotte con metodologie tradizionali e con il supporto di attività tecniche dal Nucleo Investigativo del Gruppo di Locri, sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, mirate a far luce sul barbaro assassinio del dottor Fortunato La Rosa, hanno consentito di acquisire nel tempo univoci e convergenti indizi di reità a carico dei due prevenuti, su cui grava il contenuto delle sommarie informazioni testimoniali assunte non solo nell’immediatezza del grave fatto delittuoso, nonostante il diffuso clima di assoggettamento ed omertà, ma anche in forza dei progressivi riscontri acquisiti mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali, in particolare quelle effettuate e successivamente sviluppate nel corso dell’impegno investigativo c.d. “SAGGEZZA”, che nel novembre 2012 ha portato a far luce sugli organigrammi e le attività illecite dell’associazione di tipo mafioso armata denominata ‘ndrangheta, accertando l’esistenza ed operatività di cinque “locali” riferibili alle municipalità di Antonimina, Ardore, Canolo, Ciminà e Cirella di Platì, individuandone altresì le figure apicali, tra cui proprio  Raso Giuseppe cl.1941.

fonte: strill