Siderno: Mammì, dopo l’intimidazione subita, si ritira dalle primarie

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Di barbara Panetta

«Vi chiedo scusa». Termina così la conferenza stampa di Pier Domenico Mammì nel giorno in cui avrebbe dovuto presentare ai sidernesi la sua candidatura alle primarie ed invece lo vede recedere dopo l’intimidazione subita nei giorni scorsi. Otto proiettili ed una tanica di benzina attaccati alla macchina non sono certo il “benvenuto in politica” che si sarebbe aspettato di ricevere.

Nella breve introduzione, la segretaria cittadina del Partito Democratico, Mariateresa Fragomeni, dopo aver espresso solidarietà al dott. Mammì ringraziandolo per la disponibilità, ha chiarito che il circolo «si riserverà di decidere in futuro sul lavoro da svolgere».

«Ringrazio il Partito Democratico per l’opportunità datami, i giovani che mi hanno sostenuto, la società civile –esordisce così Mammì, davanti da una sala del consiglio comunale strapiena di cittadini– e tutte le persone che mi sono state vicine in questi giorni difficili. La scelta di intraprendere questo percorso è stata sofferta, ma la voglia di dare un contributo alla mia città, di cui vado orgoglioso, mi ha convinto a fare questo importante passo. Con la stessa passione con cui svolgo il mio compito professionale, avrei voluto dare il mio contributo nell’amministrazione di Siderno, nonostante -continua Mammì- la situazione economica che presenta la nostra città la rende quasi una missione impossibile». La diga, il lungomare, la rimodulazione della viabilità, il centro storico, le tradizioni popolari, la biblioteca, il dissesto idrogeologico, i rifiuti, la sanità, la scuola, i tributi, ed il cimitero sono i punti del programma a cui già stava lavorando e di cui ha voluto parlare nel suo intervento, prima di annunciare il ritiro dalla competizione pre-elettorale a cui aveva aderito.

«Io mi fermo qui, per mancanza di tranquillità. Ho accettato questo mandato incitato dai miei familiari, ma -dice un commosso Mammì- come mi ha dato mandato così me lo hanno anche ritirato. Ai giovani dico che per la vera politica e per la libertà di voto i nostri padri hanno combattuto mettendo a rischio la loro vita. Lo stato delle cose non cambierà mai se si rimane ai margini della politica e della cosa pubblica. Andate a votare.»

Conclude Mammì ringraziando ancora una volta il Partito Democratico, i giovani, il Prefetto, il Procuratore e le forze dell’ordine che, dice, «ho sentito vicine in questi giorni».

fonte: Corriere Locride