Processo Congiusta-VINCENZ ‘U CASSANISI punta l’indice contro il boss

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“Lui mi disse che non poteva tradire la sua famiglia e che, pur sapendo che il fratello era responsabile dell’omicidio,disse di non sapere nulla…”

di Angela Panzera

Vincenzo Curato pentito

Vincenzo Curato, alias “Vincienz ‘u Cassanisi, pregiudicato di Cassano allo Jonio, ha collaborato con diverse Procure e fra queste anche con la Dda reggina. Nel verbale steso il 18 marzo scorso con il pm Antonio De Bernardo, e depositato dall’accusa nel giugno 2014 nel maxiprocesso “Bene Comune-Recupero, ha riferito che il boss Giuseppe Costa, fratello di Tommaso, si è pentito «per togliersi dei sassolini dalla scarpe » contro i Commisso, ma anche che avrebbe omesso volutamente di inchiodare il fratello Tommaso in relazione alle responsabilità per un omicidio avvenuto nella Locride.

Curato:”ho conosciuto Giuseppe Costa al carcere di Prato…il primo episodio di cui ho scritto riguarda un omicidio di cui è accusato il fratello e per il quale Giuseppe Costa è stato sentito in videoconferenza. Lui mi disse che non poteva tradire la sua famiglia e che, pur sapendo che il fratello era responsabile dell’omicidio, aveva detto di non sapere nulla…Anche quando era detenuto Costa veniva costantemente informato dal nipote Francesco sulle vicenda della famiglia…Non ricordo il nome della vittima di questo omicidio.

Questa videoconferenza c’è stata nell’estate 2013, tra giugno-luglio e settembre, mi pare[…]Secondo il racconto del Costa, quando da lui riferito alla Procura di Reggio Calabria risponde al vero, semplicemente ha omesso di dichiarare alcune cose riguardate il fratello…Anche di questa responsabilità del fratello Tommaso Costa per questo omicidio avrebbe saputo dal nipote Francesco.

Il processo in cui è stato sentito il Costa era un processo proprio per omicidio. Lui mi disse, a proposito di questo omicidio, che il responsabile era il fratello Tommaso per averlo appreso dal nipote Francesco[…]Lui ha reso testimonianza favorevole al fratello dicendo che non sapeva nulla di questo fatto, questo sempre perché non vuole tradire la sua famiglia. Si tratta di una videoconferenza fatta da Prato[…]Sono certo che si trattasse da un processo davanti ad una Corte d’Assise per omicidio”.

fonte: il garantista