Il sicario faceva l?imprenditore preso dopo nove anni di latitanza

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Giuseppe Cutellé è autore di 6 omicidi per conto della ’Ndrangheta

Il sicario faceva l’imprenditore.
Preso dopo 9 anni di latitanza

                                                                

 CASTELLAMONTE 21/01/2009 – Da 9 anni viveva tranquillamente a Castellamonte, in Canavese, e godeva di forti protezioni. Giuseppe Cutellé, 47 anni, impresario edile, era un pericoloso killer della mafia, esecutore materiale di almeno sei omicidi.

La sua latitanza dorata è terminata lunedì scorso quando i carabinieri, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla Corte d’Assise d’Appello del tribunale di Reggio Calabria e firmata dal presidente Fortunato Amodeo, lo hanno preso quando non era ancora giorno.

Boss della ’Ndrangheta
Dunque, il famigerato sicario della ’Ndrangheta si era rifugiato in una zona della provincia di Torino che già le relazioni degli anni scorsi della Commissione Parlamentare Antimafia indicano come ad alto rischio di infiltrazione della criminalità organizzata e dove alcune cosche locali si sarebbero specializzate proprio nell’assistenza dei latitanti. Un inquinamento criminale che i carabinieri conoscono bene, tanto da concentrare in Canavese forze e attenzioni particolari.
Dunque, l’arresto di Cutellè è un risultato importante conseguito dai militari dell’Arma e portato a termine con rapidità e perizia. Il killer della ’Ndrangheta era affiliato a quella che attualmente viene considerata la più pericolosa e potente cosca calabrese, quella dei Piromalli-Molé di Gioia Tauro. Un clan mafioso specializzato nel narcotraffico, con profondi legami con i produttori di cocaina in sudamerica e con altre attività, utilizzate per riciclare il denaro sporco, proveniente dal traffico di stupefacenti, nel settore dell’edilizia, nell’usura e nel racket. Giuseppe Cutellé era incensurato.

Stragi di mafia
Un sicario perfetto, con un’attività legale e stimata ma sempre pronto, all’evenienza, ad abbracciare il kalashnikov per uccidere su commissione laddove, in Italia o all’estero, gli veniva ordinato dai boss.

Cutellé è stato uno degli autori della famigerata strage di Polistena (Reggio Calabria) del 17 settembre del 1991, nel corso della quale rimasero uccisi i fratelli Antonio, Michele e Biagio Versace. Inoltre, il killer è anche l’autore degli omicidi di Vincenzo Rao e di Vincenzo e Antonio Chindamo, avvenuti a Laureana di Borrello l’11 gennaio dello stesso anno. Per questi gravissimi fatti di sangue, portati a termine attraverso l’utilizzo di micidiali armi da fuoco (Kalashnikov, fucili calibro 12, pistole calibro 9 parabellum e revolver calibro 38), sono state condannate altre 17 persone, tra cui i boss Pino Piromalli e Girolamo Molè di Gioia Tauro, Antonino Pesce e Luigi Mancuso di Rosarno.

Cittadino esemplare
Sconcerto e stupore nella cittadina canavesana per l’arresto dell’impresario. «Abitava al numero 7 di questa via (via Carlo Alberto dalla Chiesa) – dice un vicino di casa – ma non avevamo mai avuto da dire su di lui. Era una persona riservata e un gran lavoratore. Apparentemente una persona irreprensibile».

bardesono@cronacqui.it